Molti si lamentano di tutti questi fast fud e viceversa, ma le statistiche parlano chiaro: tutto che ti lamenti, alla gente piacciono, anche se molti si lamentano di tutti questi fast fud e viceversa.
Se ne sentiva il bisogno? No.
Eppure due geniali imprenditori cagliaritani si sono inventati un nuovo ristorante fast fud perché così i cagliaritani hanno più scelta, che non è che solo uno deve avere il monopolio del settore.
Monopolizzammi’ is callonisi.
«Stiamo molto attenti al mercato e agli affari», esordisce uno dei due imprenditori, che per praticità chiameremo Ritardo.
«Col mio socio abbiamo notato che la gente è disposta a dare danaro in cambio di panini, così chiacchierando ci è venuta in mente un’idea: perché non ci apriamo un tabacchino?
Poi dopo un pochino ce n’è venuta in mente un’altra: oh ma lo apriamo un fast fud tipo l’imitazione dell’imitazione di McDonald’s?».
Ed è così che è nato BurDer King, che da una prima analisi ricorda vagamente il nome di un altro ristorante simile, simile a McDonald’s.
«Se tutto va bene apriremo l’anno ventuno», prosegue l’altro dei due scaltri imprenditori, che per praticità chiameremo Deficit.
«Da noi la carne sarà qualitativamente di qualità e i nostri panini avranno nomi stravanati tipo “BurDer Becon”, oppure “Chicchen Pudda”, “Big Merda” etc.
E se i clienti prendono il menù grosso gli diamo una corona a forma di conchino da mettersi in testa così si fanno le fotine e si spaccano dalle risate».
È prevista una storia tipo drive?
«Ellusu. Solo che a differenza degli altri noi non monteremo un citofono demmerda per prendere le ordinazioni, che è una cosa che crea distacco tra noi e il cliente.
Giammai, con noi puoi proprio entrarne in macchina dentro il ristorante. Ti facciamo anche la revisione se lo ritieni opportuno».
Quindi sarà molto grande questo fast fud, chiediamo a Ritardo e Deficit, fantastici imprenditori.
«Minca, ti dico solo che lo apriremo nel terreno di mio zio, che è grande 897 metri quasi e si trova praticamente entrando in una stradina laterale nella 554 in linea d’aria con l’ingresso di Selargius».
Ma non è una zona del cazzo per aprire un ristorante?
«Esattamente. Ma è questo il nostro punto di forza: aprire in una determinata zona solo perché il posto ce l’abbiamo già, per risparmiare.
Zero indagini di mercato, zero strategie, zero tutto: la nostra strategia è non avere strategie, a costo di sembrare scemoni.
Almeno non siamo falzi».
Nell’immagine i primi curiosi vanno a curiosare incuriositi nell’attesa che il favoloso nuovo fast fud apra i battenti.